FOCUS | L'avversaria| Dai sogni alla realtà: lo Spezia di Thiago Motta 

25 Febbraio 2022
- di
Redazione
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ROMA AVVERSARIA SPEZIA - Incastonata tra gemme come Lerici, Portovenere e le Cinque Terre, La Spezia da quasi due anni ha scalato le graduatorie del calcio italiano, allineando la bellezza sportiva a quella paesaggistica. La squadra della città ligure – lo Spezia (stavolta al maschile) – infatti ha scritto favola e sequel prima conquistando la Serie A e poi traguardando la salvezza. Oggi invece, alla caccia di un nuovo strabiliante risultato, la società aquilotta veleggia a quota 26 punti e, nonostante le difficoltà patite fin dal ritiro, sogna la permanenza nella massima serie italiana. 

La stagione dello Spezia, prossimo avversario della Roma 

Tifare Spezia in questa stagione è come far un giro gratis sulle montagne russe. Oppure, rimanendo in tema marittimo, divertirsi a saltare tra le onde di un mare tanto entusiasmante quanto difficile. Se da una parte, infatti, non sono mancati momenti di sconforto, seguenti la sentenza FIFA volta a bloccare il mercato, l’addio di Italiano o i tanti casi Covid che hanno gravato sulla preparazione estiva, dall’altra la squadra ha reagito regalando più di qualche gioia ai sostenitori aquilotti. Impossibile non ricordare, ad esempio, le tre vittorie consecutive con Genoa, Milan e Sampdoria; oppure l’impresa al ‘Maradona’, la seconda in due anni; e ancora, perché no, il premio di ‘Allenatore del mese’ consegnato a Thiago Motta sotto gli occhi dell’innominabile ex Italiano. 

Dall’esonero al premio di allenatore del mese: Thiago Motta 

E proprio Thiago Motta e il suo percorso rappresentano al meglio l’ottovolante di emozioni che sta caratterizzando la stagione dello Spezia. Vicino, vicinissimo all’esonero, con il futuro che pareva già segnato, l’allenatore italo-brasiliano ha superato un ostacolo dopo l’altro arrivando – come sottolineato in precedenza – al premio di ‘Allenatore del mese’ di gennaio. Il tutto sotto l’egida di un calcio che, retto l’urto delle prima scosse di assestamento, si è rivelato nelle ultime giornate solido ed efficace. Un calcio bello, esente dalla paura dell’avversario, basato sui tre punti cardinali del pensiero calcistico dell’ex Inter e Barcellona. Primo: “per ottenere un calcio dominante non bisogna aver paura del pallone”. Secondo: “per un calcio d’attacco bisogna volere e ottenere il possesso palla”. Terzo, e ultimo: “la fase difensiva deve essere volta al recupero più rapido possibile della palla”. Insomma: nuovi idee, schemi e scelte innovative e peculiari e, soprattutto, tanta voglia di incidere: così lo Spezia, dopo la bufera Italiano, è tornata a sognare scegliendo Thiago Motta. 

Come gioca lo Spezia di Thiago Motta? 

Scendendo nei particolari di una squadra camaleontica che spesso da inizio stagione ha cambiato idee e tracce di gioco, ora è lecito affermare che da qualche settimana lo Spezia ha trovato la giusta strada tattica. Dopo un numero importante di moduli provati, da inizio gennaio Thiago Motta ha assestato la squadra su un solido ma qualitatevole 4-2-3-1. Davanti a Provedel, titolare a discapito del più esperto Zoet, le maglie della difesa ricadono spesso su Amian, Erlic, Nikolaou e Reca. A centrocampo, invece, staziona la più grande intuizione stagionale del tecnico: Jakub Kiwior. Il polacco, arrivato in riva al Golfo dei Poeti come un oggetto misterioso, ha da subito mostrato doti importanti. Al punto che, esordito da titolare proprio all’andata contro la Roma, Motta lo ha confermato in pianta stabile nel ruolo di mediano, nonostante lui nasca come difensore centrale. Al suo fianco, poi, è sempre aperto il ballottaggio tra Sala (anche lui nato difensore), Bastoni, Kovalenko e Bourabia. Alle spalle della prima punta Manaj, infine, la compagine aquilotta ha trovato equilibrio grazie a un trio che coniuga talento, corsa e sacrificio: Gyasi – Maggiore – Verde. 

La stella dello Spezia: Giulio Maggiore 

Cuore pulsante dello Spezia, nonché capitano più giovane dell’intero campionato, Giulio Maggiore è la stella della squadra ligure. Centrocampista ‘kaleidoscopico’, bravo in ambe le fasi, lo spezzino ha già attirato su di sé le attenzioni di diverse società italiane, tra le quali proprio la Roma. Giulio, come lo chiamano semplicemente i tifosi aquilotti, si è laureato al corso che premiava i migliori ‘centrocampisti moderni’ sotto i consigli e le idee di Vincenzo Italiano. Ora, grazie agli insegnamenti di un ex centrocampista di livello come Thiago Motta, sta eseguendo un upgrade. Nonostante, infatti, la casella ‘gol’ riporti ancora il numero 0, il classe ’98 si sta muovendo con costanza da trequartista, fornendo alla squadra un decisivo apporto sia in fase di costruzione della manovra, che di pressing. Attenzione, quindi, al numero 25: ha voglia di stupire e mezzi per farlo. 

Daniele Izzo

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